Crapolla
Marina di Crapolla , l’antica Crapeolae, uno squarcio tra due muraglioni di rupi. Sulla piccola spiaggia sassosa sono visibili i ruderi di una serie di cisterne e di diversi edifici di epoca romana. Più recenti sono le bianche costruzioni che costituivano un arsenale per i marinai e tuttora utilizzati dai pochi pescatori di Crapolla. L’ insenatura è profonda oltre cento metri e si va restringendo dai 40 metri dell’imboccatura fino ai 20 della spiaggia. Vi si giunge calandosi quasi a capofitto dalle ultime case di Torca e di Sant’Agata, per un vallone che doveva essere un tempo un solo grande querceto. Prima il verde argenteo degli ulivi, poi il mirto e il lentisco accompagnano questa discesa che sfiora a più di cento metri dal mare , i resti dell’Abbazia di S. Pietro, un tempo molto fiorente. Al suo posto oggi una piccola cappella votiva intitolata al medesimo Santo, costruita con le stesse pietre dell’antico edificio. Il 29 giugno, festa del Santo, alle prime luci dell’alba, nella zona antistante la Cappella, sul sito sulla quale insisteva la pittoresca chiesa del Monastero di S. Pietro a Crapolla, si celebra una Messa solenne con grande partecipazione popolare. A Crapolla da sempre si pratica la pesca di un gamberetto, il parapandalo, rosso pallido con striature chiare, che vive nelle grotte e negli anfratti delle falesie calcaree.