proloco due golfi - una risorsa per massa lubrense
Proloco

Proloco Due Golfi

Una grande risorsa per il paese.

Il turismo

Sant’Agata sui due golfi, grazie alla posizione geografica privilegiata, che pone la località collinare a cavallo dei magnifici golfi di Napoli e Salerno, in posizione baricentrica di un triangolo formato dall’isola di Capri, da Sorrento e da Positano, vale a dire tra le maggiori realtà turistiche del mondo, ha goduto di uno sviluppo che pone le radici ai primi anni del 1800, per affermarsi definitivamente nel secolo successivo e proseguendo fino ai nostri giorni, come vedremo in seguito. Naturalmente, oltre al clima ed alle bellezze paesaggistiche, ha giocato a proprio favore la vicinanza con Sorrento, facilmente raggiungibile attraverso una strada pedonale chiamata del “Circumpiso”, così denominata per la presenza lungo il percorso di alte querce ove la tradizione popolare vuole sia stato impiccato un uomo. Da Sorrento, ove villeggiavano ricche e nobili famiglie napoletane e romane, era consuetudine recarsi a Sant’Agata per una gita. Ci si arrivava affittando un asino oppure noleggiando una carrozza, che attraverso la strada carrabile da Sorrento giungeva a Sant’Agata passando per Massa Lubrense. Giunti in paese era possibile fare delle passeggiate tra i boschetti di castagni, oppure in punti panoramici quali il Deserto e S. Maria della Neve. Per raggiungerli era possibile noleggiare un asino o una portantina, difatti sulla piazza del paese stazionavano sempre alcune persone del posto, le quali munite di portantine trasportavano i turisti lungo i sentieri. Gli escursionisti potevano attrezzarsi per un pic-nic sul posto, magari fornendosi di vino e frutta dai contadini locali, oppure gustare pietanze semplici e genuine presso le numerose osterie di Sant’Agata. I viaggiatori stranieri che si recavano a Sorrento, dove soggiornavano per lunghi periodi, si recavano spesso a Sant’Agata per escursioni. Molti i nomi noti, tra questi figurano: Stendhal, Casanova, Goethe, Swinburne, de Tocqueville, Crawford, Nietzsche ed altri. La località però era frequentata soprattutto da famiglie benestanti napoletane, che si concedevano lunghi periodi di riposo, di norma da giugno a settembre. In una guida turistica datata 1857 Sant’Agata è così descritta – “Partendo da Sorrento per salire a Sant’Agata s’impiega circa un’ora a cavallo – L’aria e salubre e secca in tutte le stagioni, meno l’inverno…. La posizione è incantevole… L’acqua è purissima. Il numero di abitanti e di 1200. Si trovano quasi tutti i viveri, compreso il pesce. Non vi è farmacia, meno che una provvisoria a Pastena” – quindi in successione descrive i migliori negozi e tutti i servizi offerti, ivi comprese le case e le ville da affittare con i relativi importi ed i nomi dei proprietari. Sembra evidente che già da allora il piccolo centro collinare godeva di una discreta fama e frequentazione turistica, in seguito, verso la fine del 1800 nascono anche due alberghi: la Pensione Petagna e l’Albergo Iaccarino. L’amena località continuò ad essere assiduamente frequentata come annota il prof. Repossano, nel suo diario di viaggio del 1911, e come ne hanno compiutamente parlato alcuni viaggiatori quali Norman Douglas, Amedeo Maiuri ed altri ancora. In questo contesto si pone, a ragione, anche un’ulteriore attrazione per Sant’Agata: un artistico e prezioso altare presente nella chiesa parrocchiale.